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Anna Scrigni tra costanza e autenticità.


Anna Scrigni è stata una delle prime blogger che ha catturato la mia attenzione quando sono approdata nel mondo IG. Di lei mi è sempre piaciuta la delicatezza, la spontaneità e il suo modo unico di raccontare la nostra bella Italia. Le sue foto, le sue descrizioni fanno letteralmente innamorare di borghi, mari, profumi, cieli. Parlando con lei ci si può rendere conto di quanto sia una donna che, pur coltivando il proprio sogno, resta sempre con i piedi ben piantati a terra. Una passione per la fotografia tramandatagli da suo padre, l’amore per una famiglia che da poco è diventata a 4, anzi a 5 considerato il suo cagnolino Jacques, la consapevolezza che serve tempo e sacrificio per ottenere risultati.

Ma vi lascio alle mie domande e alle sue risposte.

Come descriveresti Anna?

Questa è una domanda apparentemente semplice a cui non so davvero rispondere. Riuscire a descrivere sé stessi in poche righe è un’impresa complicata e invidio molto chi lo sa fare!

Trieste e Roma, due città importanti per te. Quale l’elemento che le differenzia e che te le fa amare entrambe?

Sono due città profondamente diverse, in ognuna delle due ci vedo grandi pregi e grandi difetti. Roma è bellissima, impossibile non innamorarsene. Amo la sua atmosfera accogliente, il colore delle case, le strade di sampietrini, gli edifici ricoperti di edera. Ma non è una città semplice dove

vivere, spesso la vita quotidiana si rivela molto faticosa. Trieste è una città con un’identità molto forte a cui mi sento profondamente legata. Quando ci vivevo ho sempre desiderato andarmene, ma adesso da lontano mi manca moltissimo e quando ci torno (per fortuna abbastanza spesso) riesco a godere di tutti i suoi pregi e a dimenticarmi dei suoi difetti.

Come è nata la tua passione per i viaggi?

Dall’amore per l’arte e la cultura e dal desiderio di visitare musei, città, opere architettoniche in giro per il mondo.

Quali i luoghi più belli in cui sei stata?

Mont Saint-Michel in Francia, le scogliere di Moher in Irlanda, le chiese gotiche di Parigi. Questa estate mi sono innamorata di Vienna e Venezia è una città che porto sempre nel cuore. Ma le cose belle sono dappertutto, continuo a trovarne attorno a me ogni giorno anche qui a Roma e a Trieste.

Quale il viaggio che ancora devi fare e che aspetti con desiderio?

Desidero moltissimo visitare gli Stati Uniti, sogno di fare un viaggio on the road - cost to cost. Tra qualche anno quando i bambini saranno un po’ più grandi, forse riuscirò ad organizzarlo.

Come e quando è nata la passione per la fotografia?

Mio papà è sempre stato appassionato di fotografia. Quando ero bambina vivevamo in una casa piuttosto piccola e il bagno di casa nostra per un periodo veniva usato come camera

oscura. La fotografia è qualcosa con cui ho sempre avuto anche fare. Detto ciò sono ben lontana dal definirmi una fotografa! Sicuramente in futuro voglio implementare le mie abilità in questo ambito.

Come e quando è nata la passione per la scrittura?

Non so se posso dire di avere una vera e propria passione per la scrittura. Diciamo che amo leggere e che mi piacerebbe saper scrivere. La scrittura è diventata più che altro una necessità nel momento in cui ho deciso di aprire un blog. Anzi quel che mi frenava all’inizio era proprio la scrittura, ero convinta che non sarei stata capace di mettere nero su bianco i miei pensieri e le mie esperienze, finché un giorno non ho deciso di cominciare e le cose sono venute fuori in maniera naturale.


Quando e perché hai deciso di aprire un blog?

Alla fine del 2016 quando mio figlio Bernardo aveva poco più di un anno, io avevo un po’ di tempo libero e il desiderio di creare qualcosa di mio. Ho sempre avuto la passione per i viaggi e per la fotografia, quindi ho deciso di mettere assieme le due cose e di creare il mio blog.

Che consiglio daresti a chi vuole scrivere sul web?

Il consiglio che mi sento di dare è quello di scrivere seguendo le proprie passioni. Un blog è innanzitutto qualcosa che nasce da un interesse, da qualcosa che conosci bene e che puoi raccontare agli altri con naturalezza.

Cosa ne pensi dell’aggressività che oggi c’è in rete (e forse non solo)?

Mi preoccupa molto. Trovo davvero inquietante sapere che esistono realtà in cui le persone si sentono legittimate ad aggredire gli altri con tanta leggerezza. Quando leggo di episodi di violenza (sul web o nella vita reale) mi chiedo sempre come sia possibile che queste persone siano prive degli strumenti che gli permettano di trattare gli altri con rispetto e tolleranza.

Oggi Anna Scrigni è sicuramente conosciuta nel mondo Instagram. Quando hai sentito di aver raggiunto un traguardo?

Non sento di aver raggiunto ancora nessun traguardo, se non quello di essere riuscita a portare avanti il mio progetto con costanza. Quando riuscirò a fare della mia passione un lavoro a tempo pieno allora sentirò di aver raggiunto un traguardo importante.

La Treccani definisce “influencer” un “Personaggio popolare in Rete, che ha la capacità di influenzare i comportamenti e le scelte di un determinato gruppo di utenti […]”. Ti riconosci in questa definizione? Cosa e chi senti di influenzare con il tuo essere presente nella rete?

Non amo la parola influencer e non mi ci riconosco. Quello che cerco di fare è condividere con gli altri le cose belle che vedo, raccontare quello che mi sta attorno, far scoprire luoghi interessanti. Più che influenzare gli altri spero di dare buoni consigli!

Di te mi ha subito colpito il descrivere te stessa e la tua vita in modo spontaneo. Ti ritrovi in questo aggettivo?

Assolutamente sì. Quando decidi di raccontare qualcosa di te agli altri tramite Instagram o su un blog, credo che la parola d’ordine sia autenticità. Se c’è una cosa che ripaga è proprio questa: essere spontanei. Su Instagram non sempre è facile: è un social network dove l’apparenza conta tantissimo e negli anni si è creata una vera e propria estetica di Instagram che spinge tutti (chi più e chi meno) a cercare di creare scatti quanto più vicini a questi canoni. In questo modo le immagini sono spesso molto simili tra loro e poco originali. Per questo penso che pubblicare delle belle foto non sia più sufficiente e che invece sia molto importante cercare di raccontare qualcosa con ogni scatto.

Mi piace come mostri la tua vita, la tua quotidianità. Prima è arrivato Cosimo, poi Jacques, poi Bernardo e ora Carolina. Cosa ti piace condividere della tua vita e cosa pensi sia giusto resti riservato?

Decidere cosa condividere e cosa no è una scelta molto personale che ognuno di noi fa nel momento in cui si espone sul web. Io sono una persona piuttosto riservata, condivido un po’ ma non troppo! Per esempio non amo esporre in maniera esagerata i miei figli sul web: spesso parlo di loro, ma cerco di limitarmi nel pubblicare foto che li ritraggano. Comunicare tramite i social network può farci dimenticare a quante persone possono arrivare le nostre immagini e le nostre

parole, è invece molto importante decidere con consapevolezza cosa raccontare e cosa no.

Esiste secondo te un “obbligo di condivisione” per chi si espone?

No, come dicevo prima ognuno è libero di decidere cosa condividere e cosa no e in che modalità. Il bello di curare un progetto personale sul web è anche questo: non avere vincoli, essere liberi di decidere cosa mostrare.

Come è la nuova vita a 4, anzi a 5?

Molto impegnativa, ma siamo abbastanza bravi nell’organizzarci le giornate e nel dividerci i compiti. Il tempo per noi è poco e arriviamo a sera che siamo sempre stanchi morti, ma cerco di godermi il più possibile questi anni in cui i bambini sono ancora piccoli. In un attimo ci ritroveremo con dei figli grandi e ripenseremo con nostalgia a questi anni, quindi pazienza se siamo stanchi, se dormiamo poco o se diventiamo matti per riuscire a stare dietro a tutto!

Cosa volevi fare da bambina? Cosa hai realizzato di quello che sognavi di fare quando eri bambina?

Cambiavo idea molto spesso, ma qualche tempo fa ho riletto un mio tema delle elementari in cui affermavo di voler fare l’archeologa. Non me lo ricordavo affatto e la cosa mi ha molto stupito perché effettivamente all’università ho studiato Beni Culturali indirizzo Archeologico. In realtà poi sono andata avanti per un’altra strada con un master in Organizzazione di Eventi Culturali per poi lavorare in ambito televisivo come producer.

Cosa ti ha cambiato la vita?

Conoscere Cosimo e trasferirmi a vivere a Roma.

Quali i tuoi prossimi progetti?

Più che progetti desideri: vorrei viaggiare molto di più.


Augurandole di viaggiare sempre di più, la ringrazio per avermi dedicato un po' del suo tempo. Per vedere altre sue immagini e per leggere di più di lei www.annascrigni.com

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