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Bohemian Rhapsody. La sensazione di essere stati trascinati dentro alla pellicola.

Emozionante, incalzante, intimo e denso. Se avete amato i Queen, se avete passato anni fa i pomeriggi chiusi in camera con lo stereo a tutto volume, cantando a squarciagola le canzoni di questa band con quella sensazione che la vita fosse infinita, non perdetevi Bohemian Rhapsody. Bryan Singer racconta con linearità e passione la storia di Freddie Mercury dal 1970 al Live AID del 1985.

Non importano eventuali incongruenze di cui hanno scritto. Per me è sorprendente che tutta quella musica che ho iniziato ad ascoltare dagli anni Novanta sia ancora oggi così tanto familiare e interiorizzata. Un cantante, un mito, una leggenda, un pezzo di storia. Un attore, Rami Malek, che interpreta magistralmente la vita di un genio, di un talento. Una vita dedicata alla musica, alla propria passione, al successo che quasi divora. Una vita che spesso non lascia tempo di guardarsi dentro, di fermarsi ed ascoltarsi. Un’energia così ben raccontata che sulle note di We Will Rock You ho iniziato a cantare e a battere le mani. E probabilmente non solo io nella sala del cinema! La sensazione di essere stati trascinati dentro la pellicola. L’eccitazione di trovarsi dentro ad un concerto, tra tutta la folla di quello stadio. L’adrenalina, sentendosi dietro agli occhi emozionati del protagonista, varcando la porta che conduce a quel palco. Guardare milioni di persone e cantare per loro, insieme a loro. La meraviglia di aver seguito e realizzato il proprio talento. La voglia di vivere. Di vivere ancora!

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