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E quindi posso dire "Ce l'ho solo io"


Ricordo un tempo passato.

Ricordo una bambina piena di sogni che entrava nella casa della nonna.

Ricordo una macchina per cucire, un ditale, gli spilli, il gesso, il metro, le forbici, i rocchetti.

C’era la scatola piena di bottoni, di pizzi, di nastri.

C’era l’armadio con le stoffe da toccare.

C’erano trame, colori, fantasie.

La bambina sorrideva con un pizzico di vanità riflettendosi nello specchio, indossando il vestito cucito per lei dalle mani della nonna. Mani pazienti, delicate, attente.

Un lavoro dedicato. Un dono pensato solo per "me" e rimasto nel cuore di una donna ora non più bambina.


A furia di sognare sono tornata bambina.

Un ricordo che spontaneamente è tornato presente, in punta di piedi, in un caldo sabato mattina di provincia. A Brescia, con Ce l'ho solo io.


Dopo essermi persa nei colori della vetrina, Adele mi accoglie nel suo negozio come se entrassi a casa sua. Un’ospitalità sincera ed attenta. Un luogo che si presenta e si racconta anche senza tante parole.




Pantaloni, giacche, maglie, cappotti, borse, gonne, trousse. E ancora cinture, foulard, vestiti, camicette.


Fantasie accese ad arredare gli spazi ampi di questo punto vendita e un laboratorio a vista in cui poter osservare come la stoffa diventa abito.


Siamo così, senza troppi ricami.

Adele, energica e decisa, mi racconta di aver studiato all’Istituto Marangoni e di aver iniziato a dare visibilità ai suoi capi nei mercati, a stretto contatto con le persone.

Lia, delicata ed attenta, conosceva meglio i negozi e la loro gestione.

Le strade di queste due donne si incontrano e i loro talenti non ci mettono molto a capire che i sogni possono diventare qualcosa di più.

Pensano ad una boutique capace di produrre pezzi “unici”. La realizzano e ne diventano parte anche Damiano, Esmeralda e Alessandra. Cinque menti, cinque caratteri, cinque talenti.

Ispirazioni, passioni, idee completamente differenti che si abbracciano, si confrontano, si alimentano.

La caratteristica di questa squadra, alla quale si è recentemente aggiunta anche Ruth, è la grande armonia che traspare indiscussa da questi ambiziosi e giovani ragazzi.


Voglio avere cura di te.

Il filo conduttore che li unisce è la voglia di vestire in modo unico ed inconfondibile ogni donna.

Materiali sapientemente selezionati e rigorosamente Made in Italy.

Stoffe fantasiose e "piene", acquistate per un massimo di cinque metri e dalle quali vengono realizzati non più di tre capi d’abbigliamento, sia chiaro, uno diverso dall’altro. Tutti rigorosamente fatti a mano, da questo team, con la cura di ogni minimo dettaglio.

I profili interni dei vestiti, le cuciture sartoriali, i bottoni, le cerniere, i ciondoli, le asole, le pieghe, le etichette, gli accostamenti cromatici. Nulla è lasciato al caso. Tutto è estremamente curato e appunto “unico” così che il prodotto finale possa far dire a chi lo indossa: “Ce l’ho solo io!”.



Se ammirare il laboratorio è un salto nei dettagli e nella professionalità tipica del passato, lo shopping ha invece un sapore estremamente moderno, tanto più che il primo incontro con questo brand si può avere sul web, sulle loro pagine instagram e facebook o sul negozio on line.



Torniamo a quel sabato mattina. Il salotto mi ospita con il divano, i pupazzi, i cuscini, l'ordine, i meravigliosi camerini con specchi geometricamente interessanti e tutto l'equilibrio degli spazi.


Laura (Regina_Bressa), precisa e discreta – distratta soltanto dai cerchietti stile Frida Kahlo –, scatta foto rendendo poesia ogni singola confezione.

Ogni singolo angolo.

Perdetevi pure nella delicatezza delle sue immagini che trovate qui.






Damiano e tutta la squadra si prendono cura di me. La sensazione è quella di avere addosso occhi sinceri, attenti, capaci di consigliare, scegliere, abbinare, individuare le giuste cromie. Come tanti personal-shopper pronti a rielaborare idee e a personalizzare in tempo reale i singoli capi, con bottoni, orli e “pizzicamenti”.



L’ispirazione che per questi ragazzi nasce proprio guardando e toccando le stoffe, si modifica e si reinterpreta poi addosso ad ogni donna. Una creatività e un talento senza fine e come definito da loro “senza troppi ricami”. Questo a sottolineare la spontaneità e la “semplicità” del loro lavoro.


Esco soddisfatta da questa angolo di mondo reale, certa che ci ritornerò, emozionata per essere tornata per un attimo quella bambina amata dalla nonna e felice di aver scritto una “storia” vera per queste meravigliose “trame”. Altro che "storiesenzatrama"!


Ci ho lasciato un pezzo di cuore.

Photo: Laura Regina_Bressa

In frame: storiesenzatrama

Si ringraziano: Adele, Lia, Damiano, Esmeralda, Alessandra, Ruth e Laura.


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