Magritte ha descritto il sogno. Magritte ha raccontato la realtà con l'irrealtà e viceversa. Magritte ha condiviso la sua rielaborazione del dolore e la confusione interiore con un'armonia che si prova solo quando ci si abbandona alla realtà del mondo onirico. Se Magritte è stato un genio, geniale è stato anche chi ha ideato la mostra Inside Magritte (Crossmedia Group, Hepco, 24 ORE Cultura, The Fake Factory) che dal 9 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019 è ospitata dalla Fabbrica del Vapore a Milano.
La sorpresa, entrando, accorgendosi che gran parte dell'esposizione è "limitata" ad una stanza. Lo stupore, il totale sbalordimento, sconvolgimento stendhaliano, nel realizzare, dopo pochi minuti, la incredibile quantità di emozioni da cui si viene sopraffatti in quello spazio.
Spazio che diviene di colpo immenso. Lo spettatore è completamente immerso, incalzato, stupito, catturato da musiche e immagini. Giochi di colore, quadri e dipinti che si fanno reali e che permettono di confondersi e di diventare un tutt'uno con loro.
Una mostra che ammalia i più grandi e che sicuramente conquista i più giovani. Innovativo il modo in cui il visitatore può interagire con l'arte presente. Senza incertezze, si può muovere. Può sfiorare gli oggetti con il pensiero. Riflettersi in specchi. Ambientare i suoi gesti in scenografie fantasiose. Può cogliere le mele verdi cadute a terra. Può fotografare e farsi fotografare. Può danzare con il cuore in mano. Rincorrere nuvole. Diventare albero. Può lasciarsi andare, libero, ed ascoltare le proprie emozioni. Vi lascio alle immagini che rendono più di tante parole. Inside Magritte, inside your dreams.
Un grazie speciale per le foto a Laura Bressanin @regina_bressa
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