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Libreria Acqua Alta. La bellezza di un disordinato ordine.

Vi racconto di Luigi. Anzi, c'era una volta Luigino, detto Nino, un gatto veneziano “Frizzante”, romantico e pieno di idee.


Amava vagabondare per le rive dei canali. Gli piaceva passare i pomeriggi osservando il dondolare delle gondole. Scattava foto ai turisti, collezionava pezzi vintage ed era un grande lettore. Un giorno pensò di aprire una libreria dove tutti i suoi amici felini potessero trovare i volumi più rari, magari già letti da altre persone e quindi doppiamente pieni di sapere. Una libreria dove ci fosse un’ordinata confusione, un disordine pieno di certezze.

Decise di accatastare sul pavimento libri, spesso in copie uniche, divisi solo per argomenti generali. Ognuno sarebbe potuto entrare nel suo negozio e avrebbe potuto dilettarsi tra le tante pagine, scegliendo, più d’istinto che con razionalità, quello che la sua anima desiderava leggere.

Luigino, ogni volta che straripava il canale a Calle Longa S. Maria Formosa, salvava abilmente i suoi amici gatti e i suoi libri con tanta agilità. Nessuna copia venne mai distrutta, nessuna copia venne mai abbandonata. Stanco, però, di quelle eterne lotte con l’acqua veneziana, tanto più data la sua non più giovane età, ebbe un’ulteriore idea.




Decise di comprare una grande gondola, una serie di vasche, qualche canoa e varie barche e di usarle come appoggio per i tanti libri e come letti e poltrone su cui gli amici a quattro zampe avrebbero potuto adagiarsi, non solo per dormire, ma anche quando l’acqua sarebbe entrata dalle porte.

Per ammirare la bellezza del canale, costruì poi anche una scala fatta di libri antichi e una corte con pareti di volumi antichi.



Fu così che della libreria si iniziò a parlare sempre più in tutta Venezia e in tutto il mondo. Il gatto Luigi aveva creato un luogo magico dove le persone potevano mettersi in collegamento con la loro interiorità. Dapprima, entrando, si assapora la bellezza della confusione. Ci si ritrova in ogni libro e in ogni oggetto. Nelle emozioni che si hanno a contatto con i felini che sbucano da ogni scaffale. Poi, lentamente, si comprende l’organizzazione di questa libreria e ognuno si spinge e si perde dove sente.

Così non si esce senza un libro, senza una carezza ad un gatto, senza una foto simpatica e neppure senza un bel ricordo.

In realtà, in tutta Venezia si dice che la libreria sia stata una geniale intuizione del Signor Luigi Frizzo, un uomo che ha voluto diffondere i testi di Steiner e che nella vita ama ancora oggi seguire i propri sogni. Quando sono stata ad Acqua Alta ho però incontrato proprio Luigino, il gatto, il quale mi ha raccontato la sua storia e giurato che tutto è invece merito suo! Non so a chi credere.



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