top of page

Monza si veste di street art

E anche Monza si sta colorando di #streetart . Tra progetti pensati e momenti non autorizzati, la città sta in ogni caso aprendosi sempre più a questa forma d’arte in continuo movimento e ricca di spunti di riflessione.

RECOVER

#RECOVER il progetto voluto dal Comune di Monza in collaborazione con RestArt per far conoscere la street art, riqualificare aree urbane e promuovere luoghi di aggregazione per i giovani

Ben 9 artisti hanno mutato il volto a strade, giardini, scuole e vie. Partiamo dal centro.

Camilla Falsini colora la scuola materna di Piazza Matteotti con castelli, case, torri, in cui si incrociano geometrie rigorose e colori accesi. Si entra in una favola che racconta le città in trasformazione e non solo. L’artista completa con questa frase di Calvino de “Le città invisibili” il suo lavoro: “La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.” “arrivando a ogni nuova città (…) ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.

Il sottopasso di Largo Mazzini è stato dedicato alle Positive Vibrations ideate da Geometric Bang. Colori ispirati ai pensieri di Empedocle e a ciò che ci circonda: acqua, terra, aria e fuoco.


ORIZZONTI. È il titolo dell’opera realizzata a Monza da Paolo Monga che vuole rappresentare “un omaggio al ruolo delle donne, ancora troppo sottovalutato quando non vilipeso nella nostra società contemporanea” e anche “un messaggio positivo per tutti noi: guardare avanti per costruire un mondo migliore.”

Una linea ideale, quella dell’orizzonte tra il bianco e il rosso, colori degli stemmi storici di Monza, e una donna che diventa sempre più evidente e presente.

Un murale anche questa volta a rendere migliore un angolo di città comunicando emozioni e diffondendo messaggi.


QUESTIONE DI TEMPO è l’opera di Luigi Loquarto in arte GIG realizzata in Via Silva, davanti ad un palazzo dal sapore di mare, azzurro, con finestre come oblò.

Si tratta di un murale pieno di barchette di carta, qualcuna naviga leggera, qualche altra sembra affondare. Un po’ come i ricordi che vogliamo tenere in vita, che ci accompagnano e fluiscono accanto a noi. Un po’ come i ricordi che vogliamo dimenticare e che talvolta lasciamo affondare, facciamo naufragare, ci sorprendono quando riaffiorano.


Giorgio Bartocci ha firmato invece il muro del Centro Civico di via Iseo intitolato 7FRAGMENTS e fatto di figure antropomorfe dai colori scuri misti a pennellate color oro.


TRA VIA BERGAMO E VIA SAVONAROLA

Tra il sacro e il profano, a Monza, in Via Bergamo, compare un enorme stancil che raffigura Madre Teresa di Calcutta che impugna una spada laser(s), quella di Star Wars. Il murale, oggi datato, riporta la sola scritta “L’è minga on bastùn, l’è ona spada lasers” e pare che inizialmente fosse corredato da una targa con la scritta “Tonaca con velo – 9,99 euro” e un richiamo ad un brand molto noto.

Forse il significato è quello di una terra, diversa da quella descritta da Bennato, in cui realmente non ci sono più né Santi né Eroi. L’autore è Joe Palla. Io continuo a credere sia nei Santi che negli Eroi. Intanto io riporto alla mia mente le parole di Anjezë Gonxhe Bojaxhiu:

Il giorno più bello? Oggi L’ostacolo più grande? La paura La cosa più facile? Sbagliarsi L’errore più grande Rinunciare La radice di tutti i mali? L’egoismo La distrazione migliore? Il lavoro La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento I migliori professionisti? I bambini Il primo bisogno? Comunicare La felicità più grande? Essere utili agli altri Il mistero più grande? La morte Il difetto peggiore? Il malumore La persona più pericolosa? Quella che mente Il sentimento più brutto? Il rancore Il regalo più bello? Il perdono Quello indispensabile? La famiglia La rotta migliore? La via giusta La sensazione più piacevole? La pace interiore L’accoglienza migliore? Il sorriso La miglior medicina? L’ottimismo La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto La forza più grande? La fede La cosa più bella del mondo? L’amore.”


Non dovremmo mai perdere la fantasia e l’immaginazione dei bambini. Riescono ad animare disegni, muri e persino animi “spenti”. Riescono a vedere la volpe e l’uva anche dove c’è semplicemente un gatto che vuole arrampicarsi sul glicine. Alla fine di Via Bergamo a Monza si trova un locale pieno di porte colorate e con una favola da raccontare sempre a firma di Joe Palla.


LIBERO TITOLO. LIBERA INTERPRETAZIONE: Corro ad abbracciarti. Finalmente ti ho preso. Mi hai fatto arrabbiare.

Qualunque sia la vostra interpretazione, la “fratellanza” è qualcosa che sorprende. E lo dico da figlia unica. Nella foto un murale fatto di alberi colorati all’angolo di Via Gerolamo Savonarola. La firma è ancora di Joe Palla che ne parla su suo sito.


Che poi a me, questa storia del virus che ha sconvolto le nostre esistenze, mi ha fatto soprattutto pensare a quanto siamo incredibilmente piccoli rispetto all’infinito mistero dell’universo. Anche quando ci sentiamo invincibili. Il braccio di King Kong o di chissà quale alieno su un muro di Via Savonarola. L’autore rimane sconosciuto e l’interpretazione anche in questo caso libera.


E ancora in Via Bergamo Bud Spencer, il viso gigante del bambino con la bandiera svizzera in testa e la scritta MAGUNTIA e la gallina dalle uova d’oro accovacciata sul mondo. Tutti a firma di Joe Palla.


 

La città è tappezzata anche di tanti stencil, tra cui un coniglio e questo meraviglioso gattino vicino alla clinica Zucchi che si prestato per il capitolo #11 di #wallsandwomen. L'adesivo di T.A.C.I.M. COLLECTIVE al Rondò dei Pini è stato invece di spunto per il capitolo #15.



 

In Via Vittorio Emanuele c'è poi un murale dedicato al settantesimo anno della Liberazione. Scene di Vita vera che accompagnano nel 2015 il ricordo di quel 1945.



Vicino a questo importante muro, un simpatico bricco di latte - lattina - contenitore (?) corre sul civico 2 di Viale Europa.



 

In Via Po troviamo invece una vera foresta con ippopotami, scimmiette, uccelli colorati e banane sorridenti. Il muro ha preso vita nel 2017.


 

Ci sono poi i muri di Via Solferino in continua trasformazione. Questo ancora presente nel febbraio 2021.



Questo invece ormai solo un ricordo. Un ricordo dedicato alle parole:


Le parole scuotono.

Le parole sconvolgono.

Le parole destabilizzano.

Le parole scivolano addosso.

Le parole fanno sorridere. Ridere.

Le parole segnano.

Le parole rimangono. Piccoli frammenti sparsi, in angoli del nostro cuore.




Qui due video che raccontano e documentano come erano nell'estate 2020.


Questo articolo rimarrà aperto. Pronto a ripopolarsi ad ogni nuova scoperta!


 

Comentarios


bottom of page